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Il bis dei laburisti

Il bis dei laburisti

Il bis dei laburisti

Maggio 1997: dopo 18 anni di governo conservatore gli elettori britannici tornano a scegliere un parlamento laburista ed eleggono Primo Ministro il leader Tony Blair.

Il paese, scontento della passata politica rigorista dei conservatori che, pur a costo di gravi sacrifici, non ha prodotto i risultati promessi, esprime con questo voto un giudizio particolarmente negativo sull’operato del primo ministro uscente John Major. Il Partito Conservatore non ottiene alcun seggio né in Galles né in Scozia. Anche in Inghilterra il Partito del Referendum, accesamente anti-europeista, si appropria di una considerevole parte dell’elettorato tradizionalmente conservatore.

Dall’altro lato, la moderazione di Blair, sia verso le tipiche istanze socialiste dei laburisti che sulla questione europea, gli fruttano un largo appoggio da parte degli elettori del centro. Durante il suo mandato, Blair ha cercato di rispondere alle esigenze autonomiste e regionaliste presenti nel paese: sono nati così i parlamenti separati della Scozia e del Galles e, soprattutto, si è avviato il processo di pace con l'Irlanda del Nord. Sul piano della politica internazionale Blair ha mantenuto un buon rapporto con l'UE, ma sempre senza compromettere il saldo legame con gli USA, come durante la guerra nel Kosovo (1999) o nei bombardamenti all'Iraq del 2001.

Nel giugno del 2001, Blair viene riconfermato alla guida del paese: è un successo personale ma anche del partito che, per la prima volta in 100 anni, riceve per due volte consecutive il mandato. La politica di Blair (a metà strada tra il conservatorismo della Thatcher e di Mayor e il laburismo più tradizionale) incentrata soprattutto sulla stabilità economica, senza però trascurare i temi della scuola, della sanità e dei servizi pubblici ha vinto, anche se la vittoria deve fare i conti con l'alto numero dei non votanti, il 41 % degli aventi diritto al voto.