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La condizione operaia

La condizione operaia

La condizione operaia

L'Ottocento età della borghesia e del capitale fu anche il secolo della diffusione dell'industrializzazione e del lavoro di fabbrica, di cui a più riprese fu denunciata la pesantezza:

“La natura del lavoro di fabbrica [...] è spossante più di ogni altra [...]. In conseguenza di tutto ciò gli uomini si logorano molto presto, la maggior parte di essi è inabile al lavoro verso i quarant'anni, pochi si mantengono abili fino a quarantacinque, quasi nessuno arriva a cinquanta [...]. Anche sul fisico della donna il lavoro di fabbrica ha degli effetti del tutto particolari. Le deformazioni, che sono la conseguenza di un lavoro troppo prolungato, assumono nella donna un aspetto anche più grave [...] le operaie delle fabbriche partoriscono con maggiore difficoltà delle altre donne, come viene osservato da parecchie levatrici ed ostetriche [...] quando sono incinte continuano a lavorare in fabbrica fino al momento del parto - naturalmente, poiché se cessano di lavorare troppo presto, c'è il rischio che il loro posto venga occupato ed esser licenziate - e perdono anche il salario [...].

Una bella sequela di malattie, provocate unicamente dalla ripugnante avidità della borghesia ! Donne rese incapaci di partorire, fanciulli storpi, uomini esauriti, membra maciullate, intere generazioni rovinate, indebolite e malate, e tutto soltanto per riempire la borsa della borghesia!”.

Friedrich Engels, La situazione della classe operaia in Inghilterra, 1844