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Nyerere: il socialismo all'africana

Nyerere: il socialismo all'africana

“Negritude”, nazionalismo e un generico socialismo (le stesse formule del regime del Senegal di Senghor) sono alla base delle miscela del "socialismo all'africana" del tanzaniano Nyerere, artefice della pacifica indipendenza del suo Paese:

“Il nostro primo passo, perciò, deve essere una specie di rieducazione di noi stessi, così da conquistare la nostra antica mentalità. Nella società africana tradizionale noi eravamo individui all'interno di una comunità. Ci curavamo della comunità e la comunità si curava di noi. Non si sentiva né la necessità né il desiderio di sfruttare il prossimo.

Respingendo la mentalità capitalistica che il colonialismo ha esportato in Africa, dobbiamo rifiutare anche i metodi capitalistici che vi sono concessi. Uno di questi è la proprietà individuale della terra. Da noi in Africa la terra è sempre stata considerata proprietà delle comunità [...].

Gli stranieri hanno introdotto un concetto totalmente diverso, il concetto della terra come bene commerciabile. Secondo questo sistema, una persona può rivendicare un pezzo di terra per sé, in proprietà personale, intenda o no usarla. Al limite uno può impossessarsi di alcuni ettari di terra, proclamarla "sua", e andarsene sulla luna [...].

Un simile sistema non solo è completamente estraneo all'Africa, ma è radicalmente ingiusto.”

J.K. Nyerere, L’Ujamaa, base del socialismo africano, 1962