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Lèopold Senghor

Lèopold Sèdar Senghor

(Joal Dakar 1906)

Scrittore e politico senegalese, noto per la sua lunga attività contro il colonialismo e a favore della negritude.

Una delle anime pulsanti del movimento anticoloniale e antiassimilazionista di matrice francese, Senghor aveva studiato e lottato durante la resistenza in Francia. Assieme al più radicale martinicano Aimè Cesaire, che fu anche deputato comunista, Senghor aveva fondato la rivista "Prèsence africaine" (1947) e diffuso l'orgoglio della negritudine. Ribaltamento della discriminazione coloniale e valorizzazione delle tradizioni africane comunitarie, per quanto senza concessioni alla lotta di classe o agli antagonismi totali di un Fanon, furono i cardini del suo pensiero.

Erano quelli gli anni delle speranze, nei circoli anticoloniali francesi, che la Francia liberata rispettasse gli impegni presi con l'appello antifascista alle colonie. Erano appunto i primi anni di quell'Union française fra metropoli e territori africani che prevedeva (formalmente) la parità fra tutti gli stati membri. Ma poi vennero la guerra d'Indocina, la guerra d'Algeria e, in genere, le lotte per la decolonizzazione.

Per quanto rimasto sempre a livello teorico, legato a quella prima impostazione intellettuale (per la quale si parlò anche di "socialismo africano"), il nome di Senghor non può essere slegato dalla vita politica del sua paese, il Senegal, del quale fu presidente dal 1960 al 1980, quando - dopo aver retto il paese ricorrendo anche ad un moderato autoritarismo - lasciò il potere.