mappamappamappasinistradestra

 


La nostra libreria

Compra i tuoi libri da www.librazioni.it


 1861. La storia del Risorgimento che non c'è sui libri di storia 1861. La storia del Risorgimento che non c'è sui libri di storia
Fasanella Giovanni
Sperling & Kupfer, 2010
€18,50


 Cucina, chimica e salute Cucina, chimica e salute
Nicoletti Rosario
Aracne, 2009
€15,00


 Quello che rimane Quello che rimane
Kidder Tracy
Piemme, 2010
€17,50



La caduta del muro di Berlino - Cronologia

1989: gennaio, in Ungheria facilitazioni all'emigrazione. Il dissidente Siniavskij rientra a Mosca. L'URSS annuncia la distruzione delle armi chimiche. L'Ungheria annuncia che ritornerà ad un sistema pluripartitico. Mosca riconosce l'autonomia del Nagorno-Karabah, provincia a maggioranza armena dell'Azerbaigian.
A Praga manifestazione per il 20° anniversario della morte di Jan Palach: dispersa; Vaclav Havel, arrestato, sarà poi condannato al carcere (liberato solo a maggio).
La CSCE conclude la propria sessione sul controllo reciproco in materia di diritti umani.
In Polonia il PC, su indicazione di Rakowski e Jaruzelski, annuncia il pluralismo sindacale: prelude ad un riconoscimento di Solidarnosc.
Alla CSCE Shevardnadze considera un problema tedesco l'eventuale abbattimento del muro di Berlino (il 20 Honecker lo considererà ancora necessario).
1989: gennaio, Bush si insedia formalmente alla presidenza degli USA. Gorbacëv fa in modo che il dissidente e premio Nobel per la pace Sacharov sia inserito fra i candidati al Congresso del Popolo. In Ungheria si avvia la riabilitazione di Imre Nagy e dei princìpi alla base della sollevazione del 1956.
Gesto distensivo israeliano verso l’OLP: si rilascia un dirigente.
1989: febbraio, Tavolo di dialogo in Polonia fra governo e opposizione. Disgelo nelle relazioni fra URSS e Egitto. Emergenza nel Kosovo jugoslavo, a maggioranza albanese: seguirà coprifuoco.
1989: marzo, nell'ambito della CSCE, avvio di discussioni sul disarmo convenzionale. Si delinea la possibilità di elezioni libere in Polonia. Manifestazione a Budapest per la neutralità dell'Ungheria.
Si delinea la possibilità che Eltsin sia espulso dal PCUS. Elezione del Congresso dei deputati del popolo, dalla quale trionferà a Mosca Eltsin; più moderato il successo nelle campagne; a maggio i delegati eleggeranno il Soviet Supremo.
In Lettonia manifestazioni per commemorare le vittime locali delle deportazioni staliniane
1989: aprile, il Consiglio Centrale dell’OLP elegge Arafat presidente dello Stato della Palestina.
Dopo otto anni di messa al bando Solidarnosc torna nella legalità. Nulla di fatto dopo l'incontro fra Castro e Gorbacëv. Precipita la situazione in Georgia, fra manifestazioni della minoranza musulmana e richieste di autonomia dall'URSS da parte della maggioranza cristiana. Giungono alla ribalta della cronaca internazionale misteriosi attentati in URSS che fanno parlare della possibilità di spirali terroristiche.
1989: aprile, si fanno sempre più evidenti le resistenze alla politica di perestrojka gorbacëviana da parte di settori del PCUS, visto anche il recente insuccesso elettorale; Gorbacëv al plenum straordinario ottiene le "dimissioni" di molti dei suoi avversari. Il primo contingente militare sovietico lascia l'Ungheria. Lo storico Medvedev è riammesso nel PCUS. Per la prima volta poco meno della metà del pacchetto azionario di una importante industria del campo socialista (la ungherese Tungsram) è ceduto ad acquirenti occidentali.
1989: maggio, moltissime, come di consueto, le manifestazioni nel mondo: si segnalano però quelle di Varsavia, Praga e Pechino. Inizia lo smantellamento della "cortina di ferro": il primo tratto a essere reciso è quello fra Ungheria e Austria.
Arafat riconosce lo Stato d'Israele. La Finlandia aderisce al Consiglio d'Europa. In Ungheria perde anche le ultime cariche onorifiche Janos Kádár, uscendo di scena. Gorbacëv riduce unilateralmente le testate nucleari URSS in Europa.
1989: maggio, in Israele si delinea la possibilità di dar vita ad una rappresentanza autonoma palestinese, anche se non è ancora lo stato palestinese chiesto dall’OLP. Incontro Gorbacëv-Deng Xiaoping. L'Egitto è riammesso nella Lega Araba.
Gorbacëv è eletto presidente dell'URSS. Battuta d’arresto per Eltsin: non eletto nel Soviet Supremo verrà poi "ripescato". Bush pone ufficialmente la questione dell'abbattimento del Muro di Berlino: la Guerra fredda, sostiene, è finita.
1989: giugno, Muore Khomeini. A Pechino e in tutta la Cina scatta violenta la repressione contro le proteste di piazza Tian’ anmen, ormai dilagate in tutto il paese.
In Polonia svolta storica: Solidarnosc vince le elezioni, nelle quali però più di un terzo dell'elettorato si astiene (al secondo turno l'astensionismo salirà ai tre quarti). Fra i vari conflitti etnici che percorrono l'URSS, si segnalano quelli in Uzbekistan (e Tagikistan) fra popolazioni di fede musulmana e turchi meshketi.
1989: giugno, Gorbacëv smentisce le voci di un possibile colpo di stato. Storico accordo fra URSS e Germania federale. Alle urne per l’elezione diretta del Parlamento europeo.
In un vano tentativo di difesa dal vento democratico, il romeno Ceausescu fa erigere al confine con l’Ungheria una nuova cortina di ferro e filo spinato, poi smantellata. In Bulgaria manifestazione della minoranza turca.
1989: luglio, in Grecia governo di coalizione comprendente anche comunisti e conservatori. In Polonia, formalmente, per la prima volta in un paese ancora socialista, l'opposizione (Solidarnosc) entra in parlamento.
Israele, il leader del partito laburista Peres, al funerale di una vittima di un attentato, viene aggredito da una turba di Israeliani contrari al processo di pace con l’OLP. Prime indiscrezioni su una possibile liberazione di Mandela. Viaggio di Bush in Europa (anche all'Est).
1989: luglio, a Parigi manifestazioni ufficiali per il Bicentenario della Rivoluzione Francese. Fra le varie proteste operaie, spicca quella dei minatori siberiani. Stato d'emergenza nella musulmana Abhasia, repubblica autonoma nella cristiana Georgia. La CEE fornirà aiuti alimentari straordinari alla Polonia. In Ungheria, in un sondaggio elettorale parziale, passa un candidato dell'opposizione. In URSS si riaccendono le spinte autonomiste nel Baltico, cui il Soviet Supremo risponderà concedendo una parziale autonomia. Blitz israeliano in Libano.
1989: agosto, Beirut geme sotto i bombardamenti. Storici concerti rock a Mosca. Un alto dirigente del PCUS condanna retrospettivamente il patto di non aggressione Ribbentropp-Molotov del 1939. Dopo defatiganti trattative, l'incarico di formare il governo polacco va al cattolico Mazowiecki di Solidarnosc, per un gabinetto sostenuto dai partiti minori e dal partito comunista (dapprima solo una parte dei deputati del POUP lo voterà, poi verrà votato ad una singolare unanimità).
1989: agosto, manifestazioni a Praga contro il 21° anniversario dell'intervento sovietico in Cecoslovacchia. Punta record dell'esodo dei tedesco orientali verso i paesi dell'Ovest (anche attraverso lo stratagemma di rifugiarsi nelle rispettive ambasciate). Imponenti manifestazioni contemporanee in Estonia, Lettonia e Lituania per il 50° anniversario del patto Ribbentropp-Molotov.
1989: settembre, a Belgrado, in una Jugoslavia solcata da venti di crisi, si riunisce il IX vertice dei Paesi non allineati. Gorbacëv lancia un appello per la perestrojka, denuncia le voci di destabilizzazione, sferza le resistenze degli apparati ma critica le impazienze degli autonomisti. Migliaia di Tedeschi della RDT, passando dall'Ungheria che ha unilateralmente liberalizzato la propria politica confinaria, fuggono verso l'Ovest. Imponente manifestazione, autorizzata, in Sudafrica contro l'apartheid. Il parlamento sloveno minaccia e poi marcia verso la secessione da Belgrado. Mosca fa sapere a Washington di essere pronta al disarmo chimico.
1989:ottobre, grandi manifestazioni nelle città della RDT. Celebrazioni anche per il 40°anniversario della RDT ma tornano in piazza i manifestanti anti-regime, dal quale giungono tiepidi segni di allentamento. Riprendono, dopo 10 anni di gelo, i rapporti fra Libia ed Egitto. Nella RDT si dimette Honecker, già capo dello Stato e della SED (partito comunista). In Ungheria il parlamento approva una norma che abolisce il ruolo guida del partito comunista. In seguito nascerà la Repubblica d'Ungheria (non più "popolare") e verrà celebrato ufficialmente l'anniversario della sollevazione del 1956. Aumentano gli aiuti USA a Polonia e Ungheria. Due imbarcazioni libiche, nella "giornata di lutto nazionale" voluta da Gheddhafi, fanno rotta verso l'Italia per ricordare le vittime del colonialismo italiano: alcuni di loro potranno visitare l'isola di Ustica (sede di penitenziario) ma agli altri non sarà concesso il permesso di sbarco a Napoli.
1989:ottobre, Mosca fa passi avanti verso la convertibilità del rublo, misura richiesta dal FMI per la concessione di aiuti. Mosca offre il disarmo atomico del Baltico in risposta della rinuncia alle richieste autonomiste e per allentare la presa degli USA, che però declinano l'offerta. Il Patto di Varsavia si dichiara contrario alla riunificazione tedesca. Ancora una manifestazione repressa a Praga. Mentre il governo della RDT cerca il dialogo con l'opposizione, a Lipsia si svolge un'altra grandiosa manifestazione di popolo. Prosegue intanto, con ogni mezzo e per ogni via possibile, lo stillicidio delle fughe.
1989: novembre, anche in Bulgaria si manifesta per la democrazia. Dopo una grandiosa manifestazione, il governo della RDT apre un primo varco legale nel "muro di Berlino": si potrà fuggire verso l'RFT mostrando il passaporto. Tono più dimesso alle tradizionali celebrazioni moscovite per il 72° anniversario della rivoluzione d'ottobre. Storica decisione del governo della RDT: senza alcuna formalità il Muro di Berlino potrà essere attraversato in qualsiasi senso, per spostamenti ed emigrazioni temporanee o permanenti.
1989: novembre, cambio della guardia anche in Bulgaria: si dimette il capo del partito comunista e pochi giorni dopo si parla di possibile multipartitismo. Riesplodono le richieste autonomiste del Baltico: il parlamento estone dichiara illegale (cioè annulla) l'atto con cui nel 1940 il paese era stato annesso all'URSS. Anche in Cecoslovacchia si prevedono facilitazioni per l'emigrazione. Gorbacëv nega la possibilità di una riunificazione tedesca. Importante mossa USA: concedendo all'URSS la clausola della "nazione più favorita", si amplia enormemente la possibilità di scambi commerciali. L'Ungheria fa richiesta di entrare nel Consiglio d'Europa. Grande manifestazione a Praga: fermato dalla polizia persino Alexander Dubcek. Il nuovo governo della RDT è formato in parte notevole da non comunisti.
1989: novembre, grande manifestazione a Sofia, chiedendo anche per la Bulgaria democrazia e riforme. In Romania invece il XIV congresso del partito comunista riconferma l'ortodossia di Ceausescu. Gorbacëv cambia i potenti vertici moscoviti del PCUS. Dubcek, a 21 anni dalla "primavera di Praga", torna a tenere un comizio. Autoriforma dei vertici del PC cecoslovacco e il 28 il governo cancellerà il carattere di guida riservato al partito. Verrà smantellata anche la cortina di ferro fra Austria e Cecoslovacchia.
1989: dicembre, si dissolve il vertice politico della RDT: si dimette tutto il comitato centrale, il premier lascia la carica e Honecker viene espulso e sottoposto agli arresti domiciliari. La stampa divulga anche scandali che investono direttamente il vertice dello Stato e della SED. I rappresentanti del Patto di Varsavia, tranne quello rumeno, condannano retrospettivamente l'invasione di Praga del 1968. Sotto la pressione delle manifestazioni, il nuovo governo cecoslovacco dà le dimissioni.
1989: dicembre, imponenti manifestazioni a Sofia contro il ruolo guida del Partito comunista bulgaro; l'indomani verranno riconosciute le richieste dei dimostranti. Preoccupati della crisi della RDT si riuniscono a consulto rappresentanti delle quattro vecchie potenze vincitrici della seconda guerra mondiale: USA, URSS, Gran Bretagna e Francia. Vaclav Havel viene presentato come candidato delle opposizioni alla carica di capo dello Stato. Battaglia al Congresso dei deputati del popolo: Gorbacëv ottiene una decisione a favore del mantenimento del ruolo guida del PCUS. Autoriforma ed epurazioni nel PC bulgaro. L'URSS annuncia l'intenzione di ritirare, a tappe, tutte le proprie forze militari ora in servizio fuori del territorio patrio. Manifestazioni antiregime in varie città rumene, come Timisoara, brutalmente represse da Ceausescu.
1989: dicembre, il Cancelliere federale della RFT Kohl offre cospicui aiuti economici per la riunificazione delle due Germanie. Il PC lituano si distacca dal PCUS. Continuano le manifestazioni e le violente repressioni in Romania. Ceausescu viene arrestato mentre intorno a lui il regime rumeno, in pezzi, continua il vano tentativo di reprimere la sollevazione popolare in un bagno di sangue: il 25 verrà, dopo un procedimento sommario, condannato e fucilato. Simbolicamente, alla presenza di rappresentanti della RFT e della RDT, si riapre quella Porta di Brandeburgo che, chiusa, era stato un altro simbolo della Guerra Fredda. Dubcek è eletto presidente del Parlamento cecoslovacco, Havel è eletto presidente della Cecoslovacchia.
1990: In URSS manifestazione contro il PCUS e per le riforme; la Lituania proclama la propria indipendenza e l'esercito russo interviene; a Gorbacëv il Nobel per la pace. Proclamazione della Federazione della Russia. Boris Eltsin è presidente del parlamento.
1990: La Gran Bretagna decide di entrare nel Sistema Monetario Europeo.
1990: Tempo di elezioni più libere nell'Europa dell'Est: in Polonia è eletto presidente Walesa; in RDT vittoria della CDU (marzo) che poi arretra in quelle municipali (maggio); nella RFT, alle elezioni politiche generali, sconfitta dell'SPD; in Ungheria vittoria del Forum democratico (coalizione fra conservatori e liberali); in Jugoslavia prevalgono i partiti nazionalisti, anticomunisti e disgregatori dell'unità federale (ancora rivolte nel Kossovo).
1990 - 1991: Lituania, Estonia e Lettonia ottengono l’indipendenza dall’ex-URSS.
1991: Accordi di Maastricht per l'unione economica e politica europea. Berlino proclamata capitale della Germania riunificata. Dimostrazioni popolari anche in Albania, dove nelle libere elezioni vincono le forze che sorreggono il governo comunista: continua la fuga dal paese (notevole è il tentativo di circa 10.000 profughi sbarcati in Italia a Bari e rinchiusi fra porto e stadio; non ottengono il diritto d'asilo e il governo ne ordina il rimpatrio forzato).
1991: Drammatiche svolte in URSS: referendum sul nuovo trattato dell'Unione (autonomia ma non separazione); a Vilnius le truppe sovietiche circondano il parlamento; la Georgia si proclama indipendente; Eltsin è eletto presidente della repubblica a suffragio universale. Colpo di stato contro Gorbacëv: ma il soviet supremo sospende le attività del PCUS (lo scioglie), epurazione al vertice di PCUS e KGB. Altre dieci repubbliche proclamano la propria indipendenza. Si costituisce la Comunità degli Stati Indipendenti (senza Georgia e senza Paesi Baltici): l’Armata Rossa è divisa, il soviet supremo si riunisce per l'ultima volta per ratificare la fine dell’URSS (dicembre).
1991: La Jugoslavia a pezzi e in fiamme: proclamazione da parte di Croazia e Slovenia della propria indipendenza, cui seguono scontri armati (giugno); anche le regioni a maggioranza serba della Croazia (Slavonia e Krajina) si proclamano autonome (agosto); Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Macedonia chiedono alla CEE il riconoscimento della propria indipendenza (dicembre).
1992: Il conflitto Jugoslavo si radicalizza e si internazionalizza: la CEE riconosce Slovenia e Croazia e il Consiglio di sicurezza dell'ONU decide l'invio di un forte contingente di caschi blu in Croazia; CEE e USA riconoscono la Bosnia-Erzegovina, nella quale però divampa la guerra civile; in risposta Serbia e Montenegro proclamano la "Repubblica Federale di Jugoslavia", boicottata dalla comunità internazionale, anche per le voci che trovano presto conferma circa le misure di "pulizia etnica" adottate nella guerra condotta dalle forze serbe.
1992: Nella nuova CSI liberalizzazione dei prezzi, crisi economica interna, aiuti occidentali, la Russia succede all'URSS nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, si pone il problema del controllo delle armi atomiche della ex-URSS.
1992: Trattato di disarmo sulle forze convenzionali (CFE) anche da parte sovietica. Vittoria elettorale laburista in Israele.
1993: 1° Gennaio, dissoluzione della federazione cecoslovacca: scissione in due nuove repubbliche, la Ceca e la Slovacca.
1993: Firma di Rabin e Arafat, a Washington, per gli accordi "Gaza-Jerico" per la pace fra Israele e la Palestina
1993: Elezioni in Italia, vince la coalizione di centro-destra guidata da Silvio Berlusconi. Concessione di un’autonomia amministrativa alle aree di Gaza e della Cisgiordania. Accordo di Downing Street fra Regno Unito ed IRA per mettere fine alle violenze in  Irlanda del Nord.
1993: Ottobre, In Russia contrasti tra Eltsin e il Parlamento, che viene sciolto d’autorità. I filocomunisti tentano un putsch, con l’aiuto di alcuni reparti militari, che viene soffocato con il decisivo aiuto della popolazione.
1994: Intervento dell'armata russa in Cecenia.
1995: Aggravamento della situazione in Bosnia: i serbo-bosniaci prendono in ostaggio i militari della forza dell'ONU.
1995: Marzo, entrano in vigore gli accordi di Schengen che prevedono l’abolizione dei controlli doganali sulle persone alle frontiere fra alcuni paesi dell’Unione Europea.
1995: Settembre, Washington, Arafat e Rabin firmano l’accordo per l’estensione dell’autonomia alla Cisgiordania; entro marzo 1996 l’autonomia, già riconosciuta ai Palestinesi di Gaza e Gerico, sarà estesa ad altre sette città della Cisgiordania.
1995: Novembre, il primo ministro israeliano Rabin, autorevole promotore del processo di pacificazione con l’OLP, è stato assassinato.
1996: Maggio, elezioni in Israele: vince Benjamin Netaniahu che sostiene di voler proseguire il processo di pacificazione, ma si riserva il diritto di stabilirne i tempi e le priorità.
1997: Marzo - Aprile, grave crisi economica e politica in Albania, con rivolte armate in alcune regioni. L’OSCE approva l’invio di un contingente militare per permettere la distribuzione di aiuti umanitari e consentire nuove elezioni.
1997: Settembre, iniziano a Belfast le trattative per la pace in Irlanda del Nord: vi partecipano tutte le parti interessate, compreso il Sinn Fein. I protestanti vorrebbero che l’Ulster rimanesse sotto il Regno Unito, mentre i cattolici mirano ad ottenere la riunificazione con l’Irlanda.
1998: Marzo, in Kosovo sono sempre più critici i rapporti tra governo serbo e popolazione.
1998: Ottobre, accordo di Way Plantation tra Israele e l’Autorità palestinese per il ritiro israeliano dal 13% dal territorio della Cisgiordania.
1999: Febbraio, muore re Hussein di Giordania, grande mediatore di pace. Gli succede il figlio Abdallah.
1999: Febbraio, il leader del PKK Abdullah Ocalan viene arrestato in Kenia e trasferito in Turchia. A febbraio, il governo turco decide di sospendere l'esecuzione.
1999: Marzo, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria entrano a far parte della NATO.
1999: Marzo - Giugno, la crisi fra Serbia e Kosovo raggiunge l’apice: dopo mesi di bombardamenti della NATO la Serbia è costretta a concedere l’autonomia alla regione del Kosovo.
1999: Novembre, a Berlino si festeggia il decimo anniversario dalla caduta del Muro.
1999: Novembre, l'Onu riconosce le proprie responsabilità per gli eccidi del luglio 1995 a Srebrenica, in Bosnia, dove le milizie serbe massacrarono quasi ottomila musulmani.