mappamappamappasinistradestra

 


La nostra libreria

Compra i tuoi libri da www.librazioni.it


 1861. La storia del Risorgimento che non c'è sui libri di storia 1861. La storia del Risorgimento che non c'è sui libri di storia
Fasanella Giovanni
Sperling & Kupfer, 2010
€18,50


 Cucina, chimica e salute Cucina, chimica e salute
Nicoletti Rosario
Aracne, 2009
€15,00


 Quello che rimane Quello che rimane
Kidder Tracy
Piemme, 2010
€17,50



Il Kosovo

Il Kosovo

Il Kosovo

Il Kosovo è una regione balcanica povera ma con grandi risorse naturali, popolata in prevalenza da albanesi di religione musulmana e da una minoranza serba. Assegnata alla Serbia nel 1913, in seguito alle guerre balcaniche, ha seguito tutte le vicissitudini di quest’area e dal 1992  fa parte  della Repubblica Federale di Jugoslavia.

Da sempre insofferente della dominazione serba, il Kosovo è diventato una provincia autonoma nel 1974 per iniziativa dello stesso Tito, ma l’ascesa al potere di Slobodan Milosevic alla guida della Serbia ha riaffermato, alla fine degli anni Ottanta, il controllo serbo e negato l'autonomia alla regione.

La crisi si aggrava nel 1996 quando gli scontri tra la guerriglia albanese dell'Esercito di liberazione del Kosovo (UCK) e le forze serbe aprono una nuova fase del conflitto. La situazione precipita nel 1998 quando le milizie serbe cominciano ad attaccare e distruggere in maniera sistematica i piccoli centri abitati della regione.

Nel marzo 1999, dopo il fallimento dei negoziati di pace a Rambouillet (Francia), la Nato interviene con attacchi aerei per impedire il proseguimento degli eccidi  e per minare l’autorità di Milosevic: i bombardamenti colpiscono sia le strutture militari serbe che le città e i villaggi. La guerra aperta provoca un'inasprimento della pulizia etnica e il movimento di un'immensa massa di profughi di etnia albanese verso Albania, Macedonia e Montenegro. Alla fine i profughi sono quasi un milione su poco meno di due milioni di abitanti.

Il 3 giugno 1999, la Serbia accetta le condizioni poste dal G8 per la fine della guerra. L'intesa prevede: il ritiro delle forze serbe dal Kosovo; la presenza di forze armate internazionali (la K-for) sotto mandato Onu; il ritorno dei profughi; l'amministrazione provvisoria del Kosovo da parte dell'Onu; una forme di autonomia e autogoverno della regione; la demilitarizzazione dell'Uck. Il processo di pace è lento e faticoso, anche a causa delle vendette contro la popolazione serba che, in gran parte, si ritira nella zona di Mitrovica o scappa dalla regione.

Oggi  il Kosovo sembra avviato verso una indipendenza di fatto, mentre la Serbia ha visto  la caduta del governo Milosevic e il suo lento ritorno, con il nuovo presidente Vojislav Kostunica, alla comunità delle nazioni.