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Le Crociate

Tra l'inizio dell'XI secolo e la fine del XIII l'Occidente sperimenta una straordinaria fase di rigoglio. Principalmente grazie alla crescita della produzione agricola, imputabile ad un vasto movimento di colonizzazione di nuove terre e alla diffusione di alcune semplici ma essenziali innovazioni nelle tecniche di coltivazione, la popolazione europea fa registrare un sostanziale balzo in avanti. Secondo attendibili stime degli storici, gli abitanti di Francia, Italia, Isole Britanniche, Penisola Iberica, Paesi Bassi e Germania sarebbero passati da 20-24 milioni alla fine del X secolo a 56-57 milioni nei primi decenni del Trecento, ma il fenomeno sembra essere ben visibile fin dai suoi primi esordi, se è vero che già poco dopo il Mille l'ingrossarsi del popolo cristiano si riflette nel grande slancio costruttivo che, secondo il cronista borgognone Rodolfo il Glabro, copre l'Europa Occidentale di un "bianco mantello di chiese".

Dopo il torpore o la decadenza dell'alto Medioevo, le città conoscono un forte incremento delle attività commerciali e produttive, la diffusione di quelle peculiari associazioni professionali note come Corporazioni, la nascita di nuova forme di organizzazione politica (i Comuni). Sempre più autonome, assoggettano il territorio circostante e divengono le cellule di un sistema internazionale degli scambi imperniato su alcune regioni-chiave: l'Italia centro-settentrionale con i porti di Pisa, Genova e Venezia, che riescono ad ottenere nei secoli XI e XII il predominio commerciale nel Mediterraneo, ed ai quali si collegano centri interni come Asti, Milano, Siena e Firenze; la Germania del Nord con le città di Amburgo, Lubecca e Brema, che dal XII secolo si danno strutture federative e monopolizzano gli scambi nella vasta area compresa fra Londra e Novgorod; le Fiandre con i grandi poli tessili di Bruges, Ypres e Gand; la regione francese della Champagne con Troyes, Provins, Bar-sur-Aube e Lagny, sedi delle più importanti fiere europee, dove si saldano i circuiti di scambio mediterranei e quelli gravitanti sui mari freddi.

Questa fase di crescita demografica ed economica dell'Occidente  è strettamente associata ad un'intensa espansione militare e religiosa dei suoi confini, che si realizza a danno degli imperi vicini. Nel corso dell'XI secolo i Normanni cacciano Bizantini e Arabi dall'Italia meridionale e ne assumono il controllo; i Pisani e i Genovesi ripuliscono il Mediterraneo occidentale dalla presenza saracena; in Spagna, con la benedizione del Papato e per iniziativa dei piccoli regni del Nord, comincia la reconquista dei territori in mano ai musulmani: nel 1085 i cristiani riprendono Toledo, nel 1212, con la vittoria di Las Navas de Tolosa, ricacciano gli Arabi nell'estremo sud della Penisola.

Ma il fenomeno più significativo è senza dubbio quello delle Crociate in Oriente. Se ne fa promotore nel 1095 papa Urbano II, preoccupato dall'avanzata dei Turchi islamizzati del sultanato selgiuchide di Iconio e desideroso di porsi a capo di un'impresa nobile e prestigiosa; vi aderiscono, oltre a migliaia di poveri capitanati da predicatori fanatici, schiere di cavalieri normanni, franco-lorenesi e provenzali in cerca di gloria e di terre, ai quali il papato promette "l'immediata remissione dei peccati". Nel 1099 il Santo Sepolcro torna ai cristiani ed i Crociati fondano gli stati "latini" di Gerusalemme, Edessa, Antiochia e Tripoli. Per difendere queste conquiste dal contrattacco musulmano partono una seconda spedizione, nel 1147, ed una terza, nel 1189; nascono anche nuovi ordini religiosi a carattere militare, come i Templari, i Cavalieri di San Giovanni, i Cavalieri Teutonici.

In uno spirito che lascia trasparire sempre più chiaramente i moventi economici, la quarta Crociata, organizzata nel 1202, è però trasformata dai veneziani in un gigantesco saccheggio dell'Impero bizantino e della sua capitale, mentre la quinta Crociata, organizzata da papa Innocenzo III e destinata ad attaccare l'Egitto, finisce in un fallimento. A Gerusalemme ritorna invece l'imperatore Federico II, che nel 1229 ottiene la temporanea restituzione della città dai musulmani. Dopo di lui solo il re francese Luigi IX, idealista ed ambizioso, ha il coraggio di tentare per due volte l'avventura in Terra Santa, in Egitto ed a Tunisi, dove muore nel 1270. Pochi anni dopo cade San Giovanni d'Acri, l'ultimo baluardo degli Stati “latini”.

Intanto, mentre le Crociate in Oriente perdono slancio, c'è chi le ripropone migliaia di chilometri lontano. Fra il 1202 e il 1237 i membri dell'Ordine dei Cavalieri Portaspada, partendo dalla base di Riga, sul Baltico, fondano città e vescovati tedeschi in Curlandia, Livonia e Semgallia, mentre a partire dal 1230 i Cavalieri Teutonici impongono con la Croce e la spada il cattolicesimo romano alle popolazioni slave della Prussia.

Bibliografia

Jean-Pierre Drège, Marco Polo e la via della seta, trad. it., Milano, Electa-Gallimard, 1992

F. Surdich, Verso il Nuovo Mondo. La dimensione e la coscienza delle scoperte, Firenze, Giunti, 1991

J. H. Parry, Le grandi scoperte geografiche: 1450-1650, trad. it., Milano, Il Saggiatore, 1968