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Giovanna d'Arco

Giovanna d'Arco

Giovanna d'Arco

Giovanna d'Arco nasce nel 1412 a Domrémy, un villaggio rurale della Francia sconvolta dalla guerra dei Cent'anni e in gran parte occupata dagli Inglesi. Fin da bambina sente "voci" celesti che la spingono ad accorrere in aiuto della monarchia e del proprio Paese. Giovanna non è la prima contadina "ispirata" a voler salvare il "gentile" Delfino Carlo; ma è la prima che riesce ad arrivare fino a lui. A Chinon, il 6 marzo 1429, il futuro re ascolta questa ragazza in armi, vestita da uomo, con i capelli corti, che lo prega di prendere la guida del suo popolo; la fa esaminare da una commissione di teologi a Poitiers, la tiene con sé sei settimane, poi si decide ad affidargli il comando della guerra contro gli Inglesi. Con un pugno di armati Giovanna punta sull'assediata Orléans, città-simbolo del dominio dei primi Capetingi, e miracolosamente, il 29 aprile, gli Inglesi si ritirano. Poco meno di due mesi dopo altri successi liberano il territorio francese fino a Reims, dove il Delfino viene incoronato re col nome di Carlo VII. Ma quando le sorti della guerra sembrano ormai capovolte, e le gesta della "pulzella d'Orléans" hanno infiammato il sentimento nazionale dei Francesi, il re si fa prudente, esita, cerca una soluzione diplomatica al conflitto. Il 24 maggio 1430, mentre combatte sotto le mura di Compiègne, Giovanna viene catturata dai Borgognoni, che la vendono all'alleato inglese. Imprigionata nel castello di Rouen, viene processata come ribelle, eretica e strega da un tribunale ecclesiastico e bruciata sulla piazza del Mercato Vecchio il 30 maggio 1431, senza che Carlo VII muova un dito. La sua cattiva coscienza lo spingerà poi ad aprire due inchieste, una nel 1449 e l'altra nel 1456, dalle quali Giovanna d'Arco uscirà riabilitata. Nel 1920, con una clamorosa decisione, la Chiesa di Roma ha trasformato l'antica ribelle in santa.

Giovanna, accusata di stregoneria ed eresia, viene processata da un tribunale ecclesiastico e condannata al rogo