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Ferdinando II

Ferdinando II il Cattolico

In un piccolo dramma allegorico scritto da Jacopo Sannazzaro e rappresentato alla corte di Napoli, l'autore inneggia al "Gran Fernando", incitandolo a farsi sterminatore dei Turchi. Presso i contemporanei, in effetti, quella di campione della Cristianità contro i Musulmani doveva apparire come la principale connotazione del "Cattolico" re iberico. Vista con il distacco dei secoli, la sua figura  risulta piuttosto legata ad un momento decisivo della storia della Spagna: quello della creazione di una monarchia nazionale. Figlio di Giovanni II d'Aragona, Ferdinando nasce nel 1452 e subito si trova in mezzo a lotte dinastiche fra il fratellastro e il padre, e successivamente a fianco di quest'ultimo nella repressione della ribellione della Catalogna (1461-1472). Erede al trono d'Aragona, sposa nel 1469 Isabella, figlia di Enrico IV di Castiglia. Dal 1479 comincia il loro regno congiunto: una unione puramente "personale" (Castiglia e Aragona restano due stati separati), ma di fatto la realizzazione di una piena intesa, che si traduce in una politica più propriamente "spagnola". Di essa è parte essenziale la spietata lotta contro gli eretici (in gran parte Ebrei e Musulmani convertiti al Cristianesimo) e la conquista del regno islamico di Granada, ottenuta in quello stesso 1492 che vede anche l'inizio dell'avventura di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo. Ma altrettanto importante è l'espansione verso i Pirenei e il Mediterraneo: nel 1493 Ferdinando ottiene dalla Francia la restituzione del Rossiglione e della Cerdagna; nel 1504 si impadronisce del regno di Napoli estromettendone il sovrano appartenente alla sua stessa casata; dal 1506, morta Isabella, governa la Castiglia in nome della figlia Giovanna la Pazza; nel 1512 conquista la Navarra assicurandosi il dominio di tutta la Spagna. Muore nel 1516, di poco preceduto dal suo avversario Luigi XII di Francia, che lucidamente aveva dichiarato: "Sono io il Moro contro cui arma il Re Cattolico".