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La guerra dei sette anni

La guerra dei sette anni

La guerra dei sette anni

La rivalità marittima e commerciale fra Francia e Inghilterra si andò sempre più acutizzando verso la metà del Settecento. Agli attriti tra le colonie britanniche del Nord America e gli stanziamenti francesi nel Canada e nella Louisiana, si aggiungevano gli scontri nel subcontinente indiano. Nel 1755 si era giunti ormai a una situazione di guerra non dichiarata: l’occasione si presentò con il trattato di Westminster stipulato nel 1756 tra Inghilterra e Prussia, a cui subito fu contrapposto uno schieramento formato da Francia, Austria e Russia (trattato di Versailles). Fu il cosiddetto “rovesciamento delle alleanze”, che pose fine alla tradizionale rivalità fra gli Asburgo e i Borbone, ma che segnò l’inizio della guerra dei sette anni. Inizialmente le battaglie di Rossbach e di Leuthen del 1757 ebbero un esito favorevole per l’esercito prussiano, ma con le battaglie di Hochkich del 1758 e di Kunersdorf del 1759 l’esercito di Federico II dovette incassare dure sconfitte. Ma quando il ministero degli affari esteri inglese fu affidato a William Pitt, le sorti del conflitto si capovolsero. Pitt preferì non impegnarsi in battaglie continentali per concentrare le forze sulla difesa degli interessi marittimi e commerciali. I successi che ottenne nel Nord America e in India, la conquista dell’isola di Guadalupa nelle Antille, segnarono il declino della Francia e dei suoi alleati. Il trattato di Parigi del 1763, pose fine al conflitto: la Francia otteneva la restituzione della Martinica e della Guadalupa, ma doveva dare via libera all’espansione britannica in India e, inoltre, cedere le colonie dell’America settentrionale. La Spagna cedette all’Inghilterra la Florida, ricevendo però in cambio i territori sulla destra del Mississippi. La Prussia ottenne la Slesia, e Federico II uscì dal conflitto con onore.

Niente sembrava opporsi alla supremazia coloniale dell’Inghilterra, specialmente dopo che aveva estromesso la Francia dal continente Americano, ma ben presto, proprio nelle tredici colonie nordamericane, si svilupperà la rivolta che metterà in crisi il sistema imperiale britannico.