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La guerra nell'ombra

La guerra nell'ombra

L'Europa sotto il tallone nazista vide sorgere movimenti di Resistenza antifascista che raggiunsero forme, dimensioni e risultati diversi da Paese a Paese ma omogenei nella ferma opposizione al regime di occupazione hitleriano. In Belgio, Olanda e Danimarca si segnalarono forme di resistenza passiva. In Norvegia notevoli furono i successi di gruppi di sabotatori del regime d'occupazione. In Francia (in quella direttamente occupata dai tedeschi come in quella sottoposta al regime collaborazionista di Vichy) si formarono vari gruppi di resistenti, attivi nella lotta partigiana (maquis) come nella mobilitazione di massa, anche in collaborazione con le forze militari della Francia Libera di De Gaulle, operanti all'estero (soprattutto in Inghilterra, in Algeria, in Tunisia, in Siria) insieme agli alleati anglostatunitensi. Nei paesi dell'Est, nell’industrializzata Cecoslovacchia come in Polonia, la resistenza fu notevole anche se divisa fra anti- e filo-sovietica. In Iugoslavia la Resistenza assunse caratteri di massa, mentre Tito riusciva di fatto a liberare il suo Paese. In Italia la Resistenza si sviluppò naturalmente soprattutto nel Centro-Nord controllato dai fascisti di Salò e dai nazisti. Gruppi di vecchi antifascisti, giovani disgustati dalla guerra e dall'occupazione, militari sbandati al momento dell'armistizio ma sensibili ai valori nazionali costituirono il grosso della Resistenza partigiana: ma ampio fu il sostegno che questa ricevette dall'intera popolazione, urbana e rurale, nelle forme della resistenza passiva all’occupante come in quella del supporto attivo a favore delle bande operanti in montagna e in città.