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Menelik II d'Etiopia

Menelik II d'Etiopia

(Ancober 1844 - Addis Abeba 1913)

Regnante dell'unico grande paese africano che alla fine dell'Ottocento resistette all'imperialismo europeo.

Già erede al trono dello Scioa, ebbe un ruolo di rilievo nei contrasti regionali etiopici del suo tempo, mentre due tigrini si succedevano al trono imperiale (Teodoro II, 1855-68, e Giovanni IV, 1872-89), cercando sempre di rafforzare politicamente e militarmente la propria posizione. Nel 1889 si proclamò negus, intrattenendo rapporti con le maggiori potenze coloniali inglese e francese e giocando l'Italia con il Trattato di Uccialli. Quando a Roma Crispi si rese conto di non poter più esigere dal negus il tanto ricercato protettorato e Baratieri sfidò in campo aperto l'Etiopia, l'esercito di Menelik sbaragliò ad Adua (1896) le truppe italiane.

All'interno intanto, spostato l'asse dell'Etiopia verso il sud, aveva allargato i domini imperiali in ogni direzione, ammodernando lo stato etiopico e tenendo a freno le spinte centrifughe regionali. Dopo il 1906-08, minato nella salute, perse di fatto il controllo della situazione e il potere e la sua successione rimase ai giochi delle fazioni di corte. L'Etiopia intanto, però, era libera da domini coloniali.