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La scoperta dell'America

Tre avvenimenti costituiscono i momenti forti di questa seconda fase. Nel 1492 il genovese Cristoforo Colombo, salpato dal porto spagnolo di Palos con l'intenzione di raggiungere le Indie navigando verso Occidente, approda nell'isolotto corallino di Guanahani (nelle Bahamas), che identifica come terra giapponese; toccate successivamente Cuba e Haiti, rientra in Europa senza sospettare di avere scoperto un nuovo continente. Fra il 1497 e il 1499 il portoghese Vasco da Gama, sperimentando con successo la rotta che, attraverso la circumnavigazione dell'Africa, conduce in India, sbarca a Calicut, centro della potenza economica dei mercanti e dei navigatori musulmani; di ritorno a Lisbona con le navi traboccanti di pepe, zenzero, cannella e chiodi di garofano, è accolto da trionfatore. Tra il 1519 e il 1522, infine, viene realizzata la prima circumnavigazione della terra, anche se l'animatore di questa grande avventura, Ferdinando Magellano, non ne vedrà il compimento: dopo aver costeggiato il Brasile, attraversato lo stretto tra l'America del Sud e la terra del Fuoco, fatto scalo nelle Marianne, Magellano viene infatti ucciso con molti dei suoi uomini nelle Filippine; a portare a termine il viaggio, con i superstiti, è Juan Sebastian de Elcano.

L'importanza di questa cronologia essenziale non deve lasciare in ombra le molte altre iniziative che prendono corpo immediatamente dopo il primo approdo europeo in America (dove lo stesso Colombo tornerà tre volte fra il 1493 e il 1504). Nel 1496-1497 i veneziani Giovanni e Sebastiano Caboto, al servizio del re d'Inghilterra, esplorano l'Atlantico settentrionale giungendo a Terranova; nel 1499 il fiorentino Amerigo Vespucci, pilota al seguito degli spagnoli Alonso de Ojeda e Juan de La Cosa, avvista la costa settentrionale del Brasile risalendo poi fino al Venezuela. Nel 1500 il portoghese Pedro Alvares Cabral, partito alla volta delle Indie, devia verso occidente mettendo piede - primo degli europei - in Brasile, che battezza terra di Vera Cruz; poi, ripresa la rotta verso sud-est, approda a Calicut sei mesi dopo la partenza: qui è accolto abbastanza ostilmente e perciò si sposta a Cochin, dove ottiene il permesso di stabilire depositi commerciali. Ancora una ricognizione delle coste brasiliane, stavolta fino alla foce del Rio della Plata, è il risultato del secondo viaggio di Amerigo Vespucci, svoltosi nel 1501 al seguito del portoghese Gonçalo Coelho. Ma la direttrice più fruttuosa continua ad essere per i portoghesi, che si prefiggono di diventare i fornitori di spezie di tutta l'Europa, quella sud-orientale: nel corso di circa un decennio, fra il 1505 e il 1515, i viceré Francisco de Almeida e Alfonso de Albuquerque edificano -  con la trattativa e con la forza - un impero commerciale che ha come basi principali Hormuz, Goa, Ceylon, Malacca. Nel 1513 Albuquerque sbarca a Canton, ma i tempi per un insediamento stabile in Cina non sono ancora maturi. Nello stesso anno, dalla parte opposta del mondo, Vasco Núñez Balboa, attraversa l'istmo di Panama fino ad arrivare alla spiaggia di uno sconosciuto e immenso Oceano che più tardi si chiamerà Pacifico. Anche qui la scoperta sta ormai rapidamente diventando conquista. Preceduto da una serie di spedizioni, che portano gli europei a contatto con le popolazioni locali, tra il 1519 e il 1521 lo spagnolo Hernan Cortés, partito da Cuba, penetra in Messico e conquista la splendida Tenochtitlan, capitale della confederazione azteca.

Come scriverà più tardi il domenicano Bartolomé de Las Casas, uno dei più duri critici dell'occupazione spagnola dell'America, con tali imprese siamo entrati “in questo nostro tempo così nuovo e così diverso da ogni altro”.