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I Poeti "comico-realistici"

Negli anni che chiudono il sec. XIII l'esperienza di alcuni poeti fiorentini appare in antitesi - talvolta programmatica - con gli esperimenti dello Stil novo. In polemica con le situazioni e il linguaggio della lirica cortese, e riallacciandosi ad una tradizione latina di rimatori "giocosi", tali poeti preferiscono i temi concreti della vita quotidiana e lo stile semplice e immediato che a quel tempo era detto "comico" (per contrapporlo allo stile alto, detto "tragico").

Per tali motivi la corrente è stata detta "comico-realistica"; ma "realistica", più che la poetica di questi scrittori, è la natura dell'argomento trattato. Lo stesso linguaggio, infatti, pur facendosi diretto e umile, non è privo di astuzia letteraria, e l'immediatezza che lo contraddistingue è frutto di un'accurata ricerca formale.

Non si tratta dunque di poesia popolare, come diretta espressione di un sentire plebeo; né la scanzonata malizia di queste rime si può ascrivere ad una preoccupazione anti-letteraria quale poteva essere quella di Jacopone. Lo Stil novo è invece il punto di riferimento - anche se negativo - dei poeti "giocosi", la cui scelta estetica investe il concreto e il quotidiano con la stessa consapevolezza con cui la poesia cortese s'ispirava ai motivi amorosi.

G. Getto, G. De Rienzo, G. Ficara, R. Tessari;
Antologia e storia della letteratura italiana, La scuola, 1981

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