Rustico di Filippi, Amore, a voi domando perdonanza

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Amore, a voi domando perdonanza,
sì como fin servente al suo segnore,
s'eo dico cosa che vi si' a pesanza,
ché soferir non pò la doglia il core.
Sacciate che segnor sanza pietanza
tanto non val, con' s'ha pietoso il core.
Oimè, che dissi! Forse che fallanza
terrà che 'nver di·llui dett'aggia Amore.
Vengianza, se fallato aggio, ne prenda,
ché la pena m'incalcia e dà conforto
ch'io dica, e poco pensa ch'io misprenda.
Però perdon dovria trovar del torto;
ma prego la ragion che mi difenda
e de l'altezza mi conduca a porto.