Cino da Pistoia, Deh, Gherarduccio, com' campasti tue

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Deh, Gherarduccio, com' campasti tue,
che non moristi allor subitamente
che tu ponesti quella donna mente,
di cui ti dice Amor ch'angelo fue;
la qual va sovr'ogn'altra tanto piùe,
quanto gentil si vede, umilemente,
e move gli occhi sì mirabilmente,
che si fan dardi le bellezze sue?
Dunque fu quello grazioso punto
che li occhi tuoi la soffriro a vedere,
sì che 'l disio nello cor t'è giunto.
Ciò che t'incontra omai ti déi tenere
in allegrezza, perché tu se' punto
e non morto di quel che dà morire.