Cino da Pistoia, Amico, s'egualmente mi ricange

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Amico, s'egualmente mi ricange,
neente già di me sarai allegro,
ch'i' muoio per quella oscura che pur piange,
la qual velata in un amanto negro
vien ne la mente e lagrimando tange
lo cor ch'è su' servente tutto integro;
allor del suo dolor l'aggreva e frange
Amor, che 'n suo pensar nol trova pigro.
Qui non veggh'io, dolente, che mi vaglia
chiamar Pietate, ché la sua mercede
non aiuta omo che così travaglia;
onde s'atrista l'anima, che vede
la donna sua che non par che le caglia
se non di morte, e 'n altro non ha fede.