Cino da Pistoia, Lo core meo che ne gli occhi si mise

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Lo core meo che ne gli occhi si mise
quand'io guarda' in voi molto valore,
fu tanto folle che, veggendo Amore,
dinanzi a la saetta sua s'assise;
e ratto, del piacer che lo divise
sì che per segno lì stava di fore,
la temperò sì forte quel signore,
che dritto quivi traendo l'uccise.
Morto mi fu lo cor, sì com' vo' udite,
donna, in quel punto, e non ve n'accorgeste,
ch'uscir di voi la vertù non sentite;
poscia Pietate, che di sé mi veste,
lo v'ha mostrato; onde fera ne gite,
né mai udir mercé di me voleste.