Cino da Pistoia, Io prego, donna mia

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Io prego, donna mia,
lo cor gentile ch'è nel vostro core,
che da morte d'amore
mi campi, stando in vostra signoria:
e per sua cortesia,
lo può ben fare senza uscir di fore;
ché non disdice onore
sembiante alcun che di pietate sia.
Io mi starò, gentil donna, di poco
lungamente in gioia,
non sì che tuttavia non arda in foco;
ma standomi così, pur ch'io non moia,
verrò di rado in loco
che de lo mio veder vi faccia noia.