Chiaro Davanzati, Come Narcissi, in sua spera mirando

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Come Narcissi, in sua spera mirando,
s'inamorao per ombra a la fontana;
veg[g]endo se medesimo pensando,
ferìssi il core e la sua mente vana;
gittòvisi entro per l'ombria pigliando,
di quello amor lo prese morte strana:
ed io, [la] vostra bieltà rimembrando
l'ora ch'io vidi voi, donna sovrana,
inamorato son sì feramente,
che, poi ch'io voglia, non poria partire,
sì m'ha l'amor compreso strettamente;
tormentami lo giorno e fa languire:
com'a Narcis[s]i, par[r]àmi piagente,
veg[g]endo voi, la morte soferire.