Pucciandone Martelli, Tuttora aggio di voi rimembranza

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Tuttora aggio di voi rimembranza
e disianza, - donna mia valente.
Tuttor mi membra e disio vedere
la piacente beltà, donna amorosa,
che 'n voi fa porto con tutto savere,
cera avenente, fresca e grazïosa.
La rimembranza tenemi in piacere,
e lo disio in gran pena angosciosa,
s'eo non vi veo, disiato amore,
in cui lo core - tegno con la mente.
Quando vi veo, donna, in cui speranza
tegno, con tutta fina benvoglienza,
aggio allegranza, gioia e beninanza
e donami valor con gran piacenza
la vostra sovrangelica sembianza,
che 'nver' me faite, senza percepenza
de li noiosi e de li mal parlieri,
che [ . . ] - parlan malamente.
Poi de' sembianti tant'aggio allegrezza:
ben averia, se osass'ella mostrare.
Lo mio disio fermat'ho 'n tale altezza,
che di gran gio' viverò senza pare.
Pregovi per la vostra gentilezza
che non vi spiaccia lo meo innamorare.
Quanto mi donerete più podere,
meglio servére - vi porò sovente.
Entr'a lo cor m'intrao con tal dolzore
lo primo isguardo di voi, donna mia,
che m' infiammao di tanto fino amore,
che monta in me così ciascuna dia,
che in nulla guisa, donna di valole,
a compimento contar lo porìa
lingua che parli; tant'aggio abondanza,
servando amanza - ver' voi lealmente.
Ben mi laudo d'Amor, che m'ha donato
voler cotanto altèro intendimento,
che m'ha di tale donna innamorata,
ched è somma di tutto piacimento.
Poi che sì altamente m'ha locato,
faccia che piaccia lo meo servimento
a quella ched in sua balia mi tene,
e la mia spene - v'aggio interamente.