Brunetto Latini, Il Tesoretto, X

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Ben dico veramente
che Dio onnipotente
fece sette pianete,
ciascuna in sua parete,
e dodici segnali
(io ti dirò ben quali);
e fue il Suo volere
di donar lor podere
in tutte crëature
secondo lor nature.
Ma sanza fallimento
sotto meo reggimento
è tutta la loro arte,
sicché nesun si parte
dal corso che li ho dato,
a ciascun misurato.
E dicendo lo vero,
cotal è lor mistiero,
che metton forza e cura
in dar fredo e calura
e piova e neve e vento,
sereno e turbamento.
E s'altra provedenza
fue messa i·llor parvenza,
no 'nde farò menzione,
ché picciola cagione
ti porria far errare:
ché tu déi pur pensare
che le cose future,
e l'aperte e le scure,
la somma Maestate
ritenne in potestate.
Ma se di storlomia
vorrai saper la via,
de la luna e del sole
come saper si vuole,
e di tutte pianete,
qua 'nanzi l'udirete,
andando in quelle parte
dove son le sette arte.
Ben so che lungiamente
intorno al convenente
aggioti ragionato,
sl ch'io t'aggio contato
una lunga matera
certo in breve manera.
E se m'hai bene inteso,
nel mio dire ho compreso
tutto 'l coninciamento
e 'l primo nascimento
d'ogne cosa mondana
e de la gente umana;
e hotti detto un poco,
come s'avene loco,
de la Divinitate;
e holle intralasciate,
sì come quella cosa
ched è sì prezïosa
e sì alta e sì degna
che non par che s'avegna
che mette intendimento
in sì gran fondamento:
ma tu sempicemente
credi veracemente
ciò che la Chiesa Santa
ne predica e ne canta.
Apresso t'ho contato
del ciel com' è stellato,
ma quando fie stagione
udirai la cagione
del ciel com' è ritondo
e del sido del mondo.
Ma non sarà pe·rima,
com' e scritto di prima
ma per piano volgare
ti fie detto l'affare
e mostrato in aperto,
che ne sarai ben certo.
Ond'io ti priego ormai,
per la fede che m'hai,
che ti piaccia partire:
ché mi conviene gire
per lo mondo d'intorno,
e di notte e di giorno
avere studio e cura
in ogne crëatura
ch'è sotto mio mestero;
e faccio a Dio preghiero
che ti conduca e guidi
en tutte parti, e fidi».