Dante da Maiano, Qual sete voi, sì cara proferenza

Altre Opere Bibliografia


Qual sete voi, sì cara proferenza
che face a me senza voi [di]mostrare?
Molto m'agenzeria vostra parvenza
perché meo cor podesse dichiarare.
Vostro mandato aggrada a mïa intenza:
in gioia mi converia d'udir nomare
lo vostro nome, che fa profferenza
d'essere sottoposto a me innorare.
Lo core meo pensar non sav[e]ria
nessuna cosa che sturbasse amanza:
così affermo e voglio ognor che sia.
D'udendo v[o]i parlare è voglia mia
se vostra penna ha bona consonanza
col vostro core, od ha tra lor resia.