Dante da Maiano, Di ciò ch'audivi dir primieramente

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Di ciò ch'audivi dir primieramente,
gentil mia donna, di vostro laudore,
Avea talento di saver lo core
se fosse ver ciò ben compitamente.
Non come audivi il trovo certamente,
ma per un cento di menzogna fore,
Tanto v'assegna saggia lo sentore
che move e vèn da voi, sovrasaccente.
E poi vi piace ch'eo vi parli, bella,
s'el cor va da la penna svarïando,
sacciate mo ca ben son d'un volere.
E se v'agenza, el vostro gran savere
per testa lo meo dir vada cercando,
se di voler lo meo nome v'abbella.