Dante da Maiano, Ah meve lasso, la consideranza

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Ah meve lasso, la consideranza
mi mostra e fa parer veracemente
che ciò ch'eo spero e bramo, per dottanza
mi manchi senza fallo certamente;
ché l'amorosa in cui ho la 'ntendanza,
guardando lei, la sua cera ridente
s'allegra, e fo di ciò disideranza:
e non m'ardisco lei incherer piacente.
Così temendo veggio consumando
a poco a poco la mia vita gire,
credendomi morir ciò disïando.
Ma qual ch'eo n'aggia, sia per lei amando
ché morte e vita mi sarà gradire
più che d'[onn]i altra mai gioia pigliando.