Dante da Maiano, Da doglia e da rancura lo meo core

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Da doglia e da rancura lo meo core
veggio partire; in loco di posanza
face ritorno, poi la disïanza
più no li piace del malvagio Amore.
E ben fui, lasso, de lo senno fore
lo giorno ch'eo mi misi in sua possanza,
ché poi non fu nessuna beninanza
ch'a sua plagenza m'avesse savore.
Ma oramai francato è 'l meo coraggio,
e spero addesso divenir gioioso,
poi el suo disio mi torna a non calere;
e la spietata che m'avea 'n tenere
più non mi donerà dolor doglioso,
ché fora son del suo mal segnoraggio.