Dante da Maiano, Lasso, per ben servir son adastiato

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Lasso, per ben servir son adastiato,
non ène in grato - a cui aggio servuto,
e per amar mi trovo disamato
e discac[c]iato, - e no ne trovo aiuto;
e senza offensïon sono incolpato
e giudicato, - e non aggio falluto:
né però non si move lo mio usato,
cui aggio amato - son suo conceduto.
Cui ho servuto - un dono mi facesse,
no le spiacesse - poi ch'io l'ho servuta;
avria compiuta - tutta mia speranza;
di tale erranza - lo meo cor traesse,
che non fenisse - per esta feruta,
ch' è più arguta - se fosse di lanza.