Dante da Maiano, Ver' te mi doglio, perch'ài lo savere

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Ver' te mi doglio, perch'ài lo savere
amico Brunellin, di mia pesanza:
aggio perduto ciò ch'io solea avere,
intendi gioia de la mia intendanza.
Dond'eo tormento e son quasi al perire,
sì aggio al core greve mallenanza;
però ti prego che ti sia in piacere
che del meo male prèndati pietanza.
Di' gire a mani giunte a lo meo amore,
e cherile merzede umilemente
ched ella non m'aucida, per suo anore;
e falle manifesto certamente
che, s'ella ancide me suo servidore,
verrà in gran dispregianza de la gente.