Dante da Maiano, O rosa e giglio e flore aloroso

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[O] rosa e giglio e flore aloroso,
perché ancidete lo vostro servente?
Ché piango e chero voi, viso amoroso,
perciò che tutto son vostro ubidente.
Quando lo sguardo, fammi star pensoso,
tant'è gioioso, fresco ed avenente:
volere e core meo, sie coraggioso,
perch'ami lo rubino sprendïente.
E sprendïente siete come 'l sole,
angelica figura e dilicata,
ch'a tutte l'altre togliete valore.
Se risplendete, l'alto Edeo lo vole;
nulla bellezza in voi è mancata:
Isotta ne passate e Blanzif[l]ore.