Dante Alighieri, Io Dante te, che m'hai così chiamato

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Io Dante te, che m'hai così chiamato,
rispondo brieve con poco pensare,
però che più non posso soprastare,
tanto m'ha 'l tuo pensier forte affannato.
Ma ben vorrei saper dove e in qual lato
ti richiamasti, per me ricordare
forse che per mia lettera mandare
saresti d'ogni colpo risanato.
Ma s'ella è donna che porti anco vetta,
sì 'n ogni parte mi pare esser fiso
ch'ella verrà a farti gran disdetta.
Secondo detto m'hai ora, m'avviso
che ella è sì d'ogni peccato netta
come angelo che stia in paradiso.