Lapo Gianni, Questa rosa novella

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Questa rosa novella
che fa piacer sua gaia giovanezza,
mostra che gentilezza,
Amor, sia nata per vertù di quella.
S'i' fosse sofficiente
di raccontar sua maraviglia nova,
diria come Natura l'ha 'dornata;
ma io non son possente
di saper allegar verace prova:
di' 'l tu, Amor, che serà me' laudata.
Ben dico, una fiata,
levando gli occhi per mirarla fiso,
presemi 'l dolce riso
e li occhi suoi lucenti come stella.
Allor bassa' li miei
per lo tu' raggio che mi giunse al core
entro 'n quel punto ch'io la riguardai.
Tu dicesti: «Costei
mi piace segnoreggi 'l tuo valore,
e servo a la tua vita le sarai».
Ond' io ringrazio assai,
dolce segnor, la tua somma grandezza,
ch'i' vivo in allegrezza
pensando cui alma mia hai fatt' ancella.
Ballata giovenzella,
girai a quella c'ha la bionda trezza,
ch'Amor per la su' altezza
m'ha comandato i' sia servente d'ella.