Lapo Gianni, Dolc' è il pensier che mi notrica 'l core

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Dolc' è il pensier che mi notrica 'l core
d'una giovane donna ch'e' disia,
per cui si fe' gentil l'anima mia
poi che sposata la congiunse Amore.
Io non posso leggeramente trare
il novo essemplo ched ella simiglia,
quest' angela che par di ciel venuta;
d'Amor sorella mi sembl' al parlare,
ed ogni su' atterello è meraviglia.
Beata l'alma che questa saluta!
In colei si può dir che sia piovuta
allegrezza, speranza e gioi compita,
ed ogni rama di vertù fiorita,
la qual procede dal su' gran valore.
Il nobile intelletto ched i' porto
per questa gioven donna ch'è apparita
mi fa spregiar viltate e villania;
e 'l dolce ragionar mi dà conforto,
ch'i' fe' con lei de l'amorosa vita,
essendo già in sua nuova segnoria:
ella mi fe' tanta di cortesia,
che no sdegnò mio soave parlare,
ond' i' voglio Amor dolce ringraziare,
che mi fe' degno di cotanto onore.
Com' i' son scritto nel libro d'Amore
conterai, ballatetta, in cortesia,
quando tu vederai la donna mia,
poi che di lei fui fatto servidore.