Guittone d'Arezzo, D'animo fievilezza e codardia

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D'animo fievilezza e codardia,
vizio dannoso troppo e disorrato,
se gola e carne tenta a villania
od alcun altro, adess'ha on conculcato.
E sì, se cosa, qual aspra lui sia,
el punge, e' cade e fa, che vol peccato:
demoni e vizi tutti han segnoria
del tutto d'esso, e servo è lor provato.
Unde vile è via piò che fango o sterco,
poi conculcano lui vizi e demoni:
oh, quanti alteri son d'esti vil servi!
Piò che di bassi trovamo, se cerco.
Ma quanto è maggio tal più, se ragioni,
servo piò vil de' servi è de' conservi.