Guittone d'Arezzo, Miri, miri catuno, a cui bisogna

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Miri, miri catuno, a cui bisogna,
e col suo bon saver reggiase dritto,
e non già prenda, né tegna a rampogna,
ciò ch'è, de proprio, a sua salute scritto.
Ami nel drappo suo cardo, e no sugna:
cardar'è aunto ov'ha palmar trafitto.
Se losenghieri e auro e amici islogna,
pregi poi poco lo podere e 'l fitto;
dico che quanto el di montar più pugna
maggiormente è nel basso e dietro affitto.
Ché se poder fa soldo e voler livra,
perché meno si paga ove più acquista,
ma' gaude el mondo e Dio chi, segnor saggio,
che de sua guerra e d'altrui si delivra,
soi vizi aspegne e sua vertù avvista,
ha de sé e del suo lo segnoraggio.