Guittone d'Arezzo, Donna, lo reo fallire mi spaventa
Donna, lo reo fallire mi spaventa,
quando mi membra lo meo cor fallace
la fellonia, come dava intenta
di stare a voi fiero e contumace.
Sì ch'eo non posso veder come assenta,
che 'n voi deggia trovar mercé verace,
se non che vostra bontate consenta
di rivocarmi a servo, se 'l vi piace;
scusandomi, ch'Amore isnaturato
ognora stretto in tal guisa m'affrena,
ch'eo son dispensatore d'umiltate;
ed altra volta mi tien sì infiammato
del vostro orgoglio e la doglia e la pena,
ched eo despero in quella volontate.
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