Guittone d'Arezzo, Dolcezza alcuna o di voce o di sono

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Dolcezza alcuna o di voce o di sono
lo meo core allegrar non può già mai,
pensando che diviso e lontan sono
da quella ch'amo, ameraggio ed amai.
Né per dolzore in cantando risono;
ma pur di doglia canteraggio omai:
come l'augel dolci canti consono,
ch'è preso in gabbia e sosten molti guai.
Tante gravose doglie e pene porto
e 'n viso ed in diviso com mi pare,
se di presso vi sono o di lontano.
Sempre mi trovo in tempestoso porto,
e lo dolor per mezzo il volto appare:
credendomi appressare, io m'allontano.