La Corona Amorosa, XXXI

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Grazie ti rendo, amico, a mio podere,
de la tua saggia e dritta conoscenza,
dove ti fa venire il buon volere
che hanno quei cui dirittura agenza,
che no gli lascia iscorrer né cadere
in quello loco ove nonn·ha guirenza,
ma gli dirizza sì che con piacere
vegnon tuttor gioiosi a la sentenza,
non temendo neun, checché·ssi dica,
però che hanno di quella vertute
la compagnia, ched è senza fatica.
E poi l'aprendi, amico, avrai salute,
la dritta via che 'l gentil cor notrica,
e tutte cose manche fa compiute.