La Corona Amorosa, XXX

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Noi semo inn·un cammino e dovén gire
inn·uno loco, amico, di ragione,
cioè al ben che Que' che·nne formòne,
se no'l perdem per lo nostro fallire,
n'ave promesso: ma non può salire
soperbia né·rrigogl[i]o in tal magione;
ma'l core umiliato ogne stagione
è la vertù per ch'uom vi può salire.
Similemente dico in questa vita,
che vizio tengo lo badar sì alto
che, quando si conosce, che n'ab[b]i onta;
ma quegli è saggio che nel grado monta
mèzzanamente, né mai non fa salto
che disinor gli torni a la finita.