Onesto da Bologna, Quella che in cor l'amorosa radice

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Quella che in cor l'amorosa radice
mi piantò nel primier ch'e' mal la vidi,
cioè la dispietata ingannatrice,
a morir m' ha condotto, e s' tu no·l credi
mira gli occhi miei morti in la cervice
et odi gli angosciosi del cor stridi
e dell' altro mio corpo ogni pendice
che par ciascuna ca·lla morte gridi.
A tal m' ha gionto mia donna crudele:
dal ver mi parto ch'io non v'aggio parte,
e sogli, amico, tutto dato in parte,
ché il meo dolzor con l'amaror del fele
aggio ben misto; Amor poi sì comparte,
ben ti consiglio: di lui servir guarte.