Cino da Pistoia, Ch'in onne pena fosse lo suo stallo

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Ch'in onne pena fosse lo suo stallo
degno seria colui che è sì perverso
che Quel che sì ben regge l'universo
biasma per vitio del malvagio callo,
però ch' aquisto quello eletto gallo,
però che 'l gregge suo non sia disperso,
fa, comne dice la Sibilia, averso
al qual se guida lo beato ballo.
Siché tosto cadrà de l'are el mago
ché, quando luce, el ver lo falso amorza,
e ciascun bon fie nel suo dritto pago;
e·llo lion, ch' one animale sforza,
entrar farà el camel dentro per l'ago
menando giuso ogni contraria scorza.