Cino da Pistoia, Audite la cagion de' miei sospiri

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Audite la cagion de' miei sospiri,
se ver' me fosse tanta la mercede!
Qualora il mio pensier fra me si riede
e chiama innanzi a sé li miei desiri,
presentansi pien' tutti di martiri,
ché vengon de la vista che procede
de la cera gentil, quando mi vede,
che come suo nemico par mi miri.
Laonde di ciò struggo e vo' morire,
chiamando Morte, che per mio riposo
mi toglia innanzi ched i' mi disperi.
Miranla gli occhi miei sì volontieri,
che contra 'l mi' voler mi fanno gire
per veder lei, cui sol guardar non oso.