Cino da Pistoia, Donne mie gentili, al parer meo

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Donne mie gentili, al parer meo,
del nome vostro gran pregio disvanza,
quando alcuna di voi 'n disperanza
pon su' servente, come son post'eo,
mostrando orgoglio sì crudele e reo;
ché, per forza, la cruda smisuranza
dando ad altrui cotanta malenanza,
sì, l'oso dir, voi offendete Deo.
Ché donna puote ben, con su' onore,
con atti belli ed onesti sembianti,
tenere 'n dolce vita su' servente;
non stando pur selvaggia contra Amore
ed orgogliosa tanto fieramente,
che non soffrisca in vederlo davanti.