Cino da Pistoia, Lo fin piacer di quell'adorno viso

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Lo fin piacer di quell'adorno viso
compose il dardo che li occhi lanciaro
dentro da lo meo cor, quando giraro
ver' me che sua beltà guardava fiso.
Allor sentìo lo spirito diviso
da quelle membra che se ne turbaro,
e que' sospiri che dentro gli andaro
dicean piangendo che 'l cor era anciso.
Lasso! di poi mi pianse ogni pensiero
ne la mente dogliosa che mi mostra
sempre davanti lo suo voler fero;
per lo qual se mercede ad Amor chero,
dice: «Pietà non è in la vertù nostra
che tu la trovi»; e però mi dispero.