Cino da Pistoia, Con gravosi sospir' traendo guai

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Con gravosi sospir' traendo guai,
donna gentil, de la vostra rivera,
contro lo mio volere, m'alungai,
e 'l dimorar peggio che morte m'era;
ma per la speme del tornar campai,
e ritornai veder voi, donna fera.
Così non foss'io ritornato mai!
Deh, malann'aggia quella terza spera!
Perch' è contra di me cotanto strana?
Or dolente tapin, son io giudeo
che nulla val per me mercede umana?
In che ventura e 'n che punto nacqu'eo,
ch'a tutto 'l mondo sète umile e piana
e sol ver' me tenete 'l cor sì reo?