Cino da Pistoia, Amor, la dolce vista di Pietate

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Amor, la dolce vista di Pietate,
ch'è sconsolata in gran disio, sovente
meco si vene a doler ne la mente.
Del mio tormento e de l'atto sdegnoso
di quella bella donna cui son servo,
è nato in questa vertute 'l disio
d'ornare 'l suo bell'aspetto vezzoso,
lo quale adoro più che Dio e servo:
ella non degna, dolce signor mio.
Deh, spandi in lei la tua vertù, sì ch'io
con Pietà veggia tua stella lucente;
e spegna l'atto che mi fa dolente.