Guido Cavalcanti, Se vedi Amore, assai ti priego, Dante

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Se vedi Amore, assai ti priego, Dante,
in parte là 've Lapo sia presente,
che non ti gravi di por sì la mente
che mi riscrivi s'elli 'l chiama amante
e se la donna li sembla avenante,
ch'e' si le mostra vinto fortemente:
ché molte fiate così fatta gente
suol per gravezza d'amor far sembiante.
Tu sai che ne la corte là 'v'e' regna
e' non vi può servir om che sia vile
a donna che là entro sia renduta:
se la sofrenza lo senente aiuta,
può di leggier cognoscer nostro sire,
lo quale porta di merzede insegna.