Buonagiunta Orbicciani, Dev'omo a la fortuna con coragio

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Dev'omo a la fortuna con coragio
istar più forte quando incontra gli ène,
e quanto più gli cresce e fa damagio,
alora più conforta la sua ispene.
E questo agio veduto per usagio:
che 'l bene e 'l male l'uno e l'altro avene;
per me lo dico, che provato l'agio:
chiunqua sè sconforta, no fa bene.
Ben ce dovemo de lo mal dolire,
tempo aspetare e prendere conforto,
sì che lo male no tanto rincresca.
Eo, disiando, pensaimi morire:
ventura m'ha condutto a sì bon porto,
che tute le mie pene in gioi' rifresca.