Buonagiunta Orbicciani, Novellamente amore

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Novellamente amore
d'una donna piacente
mi rallegra e mi conforta,
da poi che 'l suo valore
mi s'ha fatto servente;
che cotanto preso porta
d'esser la meglio acorta - tuttavia
di null'altra che sia,
la cui alta piacensa
divisando non si pensa.
Ell' è quella c'ha morta - villania
l'orgoglio e la follia;
e senno e caunoscensa
da colei prende crescensa.
La beltà, che mantene,
se pare in nulla parte,
ogn'altra beltà dispare;
chi più mente la tene,
più fatta par per arte,
tuttora più bella pare.
E lo suo risguardare - gaio e gente,
cui colpa, cuoce e sente
di sì dolce ferita
che 'nde cresce gioia e vita;
e più per lo parlare - suo piacente
'nnamora tutta gente;
così è ben partita
ch'a dir non seria finita.
Per lo piacer m' ha vinto,
per lo parlar distretto,
per l'operare conquiso,
per la beltà m'ha cinto,
che 'l core da lo petto
pare che mi sia diviso,
com'albore succiso - con catene.
La sua vertute bene
vive in tale manera
ca, vivendo. par che pèra.
Ma l'amoroso viso, - che mi tene
in sospiri e in pene,
non credo che soffèra
che per lui morte mi fera