Buonagiunta Orbicciani, Fin amor mi conforta

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Fin amor mi conforta
e lo cor m' intalenta,
madonna, ch' io non penta,
di voi s' io innamorai.
membrando ciò che porta,
la vita n' è contenta,
avegna ch' io ne senta
tormenti pur asai.
Ca primamente amai
per ben piacere al vostro signoragio
d'aver fermo coragio,
a ciò ch' io per fermeze non dottasse
che'l meo lavor falsasse;
ché ch'incomenza mez'ha compimento,
se sa perseverare lo suo adoperamento.
Ed io perseverando
la ricca incuminzanza,
condutt'ho la speranza,
al giorno ch'io sperava.
Non credo dispresiando
che voi contra onoranza
cometesse fallanza,
Ch' io no la domandava;
ca ciò ch'io disiava
non era fòr di bono intendimento,
ma vostro acrescimento.
Né a bona donna non si disconvene,
s'amor la sforza bene;
ché tal val molto che nulla varìa!
per innamoramento di donna, che golìa.
Und'eo no mi dispero
di ciò ch'amor mi face,
ca guerra no ha pace
ne amor conoscimento.
Se non ho cò che chero,
farò come chi tace
la cosa che li spiace
per fino intendimento.
E si serò contento
così del male e de le gravi pene
come seria del bene;
ch'Amor ha in se ben tanto signoragio,
che mi pò dar coragio;
e l'ire e l'ane e le pene e la noia
mi poria ritornare a suo piacere in gioia.