Buonagiunta Orbicciani, Fina consideransa

Altre Opere Bibliografia


Fina consideransa
m'ha fatto risentir (c'avea dormuto)
de lo gioioso meo innamoramento.
Com'omo, mentre avansa,
che cela lo procaccio e stanne muto,
non s'atutasse per dimostramento,
[ed] eo non celeraggio in tal mainera
ch'io n'aggia riprendensa per ragione;
ma, sì ch'en allegransa lo meo dire
si possa convertire,
celando per l'autrui riprensïone,
canterag[g]io de la mia gioia intera.
Acciò, se in allegransa
e 'n gran conforto e[d] in gioi' mi rimuto,
non è contra diritto insegnamento:
ché l'omo for d'eransa,
sentendosi di gran guisa arriccuto,
ben dé portar gioioso lo talento.
E io porto gioioso core e cera,
corpo e mente e tutta pensagione
per quella ch'amoroso mi fa gire,
in cui si pò gradire
bellesse di sì gran divisïone
como lo scuro inver' [de] la lumera.
Così la disïansa
verrà compita, e non serà smarruto
lo mio acquistar per folle pensamento,
ché la dismisuransa,
[ch]ed ha lo core tanto combatuto,
non mi darà gravoso nocimento.
E se la gioia non torna guerrera,
faraggio ricca la mia intensïone,
e tutto tempo giammai non partire:
così, sensa fallire,
seraggio fore de la condissione
ch'a li amadori è fort' e crudera.
Ed è la sua plagensa forte e fera
di gran guisa, che fra la pensagione
ne nasce erransa, e falla dismarire
vedendola partire;
e me medesmo dà per istagione
una semblansa che mi pare spera.